Santuario Falisco di Monti Li Santi
Nel territorio di Mazzano romano troviamo l'area sacra di Monte Li Santi-Le Rote, presso una radura sulle rive del Treja. Scoperto nel 1985 le indagini sono continuate fino al 2004 svelandone la cronologia e la ritualistica. Infine nel 2014 in collaborazione con il Parco regionale della Valle del Treja si sono svolti gli ultimi studi.
I reperti sono esposti in due sedi museali, il Museo archeologico dell'Agro Falisco nel Forte Sangallo di Civita Castellana e il Museo Archeologico-Virtuale di Narce a Mazzano Romano con materiali relativi agli scavi condotti dal 1985 al Sangallo mentre nell'esposizione di Mazzano Romano sono i risultati dello scavo del 2014.
L'esposizione riguarda spazi e strumenti del sacrificio con i suoi riti relativi al nuziale, della nascita al passaggio all'età adulta ma anche riti oscuri. Le statue di bambini in fasce in terracotta o i cippi in tufo con le iscrizioni delle divinità sono l'attestazione della vita del santuario.
Molto affascinante l'esposizione di Mazzano Romano dove troviamo esposti i reperti relativi ai più antichi riti di fondazione del santuario, con statuette votive rinvenute presso gli altari esterni. 300 maschere di terracotta di cui alcune dipinte, teste votive e oltre cento chiavi, anche rituali, che testimoniano la cerimonia di chiusura e abbandono dello spazio sacro.
Da chi era frequentato il sito?
Erano i Falisci gli antichi abitanti che erano insediati nell’Etruria meridionale e occupavano la regione compresa tra i Cimini e il Tevere. La loro capitale era Falerii (l’attuale Civita Castellana). Un’altra città era Fescenia (Fescennium), di ubicazione non identificata anche se qualche studioso ritiene che Narce potesse essere proprio Fescennium. I Falisci erano influenzati da Etruschi e Latini con una lingua tra il dialetto latino e l’etrusco. In età storica si stanziano lungo il corso del fiume Treja abitati che orbitano intorno a Falerii. La loro storia indipendente termina con la conquista di Falerii da parte dei Romani.
Per raggiungere il sito, la partenza è dal ponte sul Treja, e l'itinerario si svolge in un anello intorno al Monte Li Santi. Segue la strada sterrata Vallelunga Le Rote e poi il sentiero n. 11 presso il Fosso della Mola di Magliano.
Dalla strada sterrata si supera una sbarra di ferro aperta e poi si costeggia la riva del fiume e a pochi passi si trova a sinistra la zona archeologica dell'area Sacra ubicata alle pendici del colle. Dello spazio cultuale sono visibili il basamento in blocchi squadrati di tufo, inoltre il sacello, un pozzetto per i sacrifici e le offerte. Nel santuario si veneravano le divinità femminili tutelari della fecondità e quindi nuzialità e maternità a cui le donne si rivolgevano dedicando ex-voto in terracotta per le grazie.









Commenti
Posta un commento